Un’agenzia creativa nata in un momento senza precedenti
Quando Christopher Grove (“Grove”), vice presidente delle operazioni di Xfinity Creative ed Ephraim Gerard Cruz (“Eph”), direttore delle operazioni e capo delle iniziative software hanno detto di sì alla nascita della prima agenzia creativa in-house di Xfinity, sapevano di dover essere astuti e strategici per poter mettere insieme un team di creativi che potesse ottenere grandi successi aziendali. Due settimane dopo, si sono però trovati ad affrontare una sfida ancora più grande, il lockdown della pandemia di marzo 2020, che li ha costretti a costruire l’agenzia in modo completamente virtuale.
Il piano originale era diverso, e questo imprevisto lo aveva messo a rischio. Xfinity è responsabile della parte più ingente delle entrate di Comcast Cable, la più grande società multinazionale di telecomunicazioni in America e la terza azienda più grande degli Stati Uniti. Quindi, creare un’agenzia agile e capace di soddisfare la domanda creativa e gli obiettivi finanziari di Xfinity con un nuovo modello da remoto era un’impresa non da poco.
Dire che ce l’hanno fatta è piuttosto riduttivo: il loro approccio innovativo alla creazione di un team digitale, alla progettazione dei flussi di lavoro creativi e a uno stack tecnologico costruito intorno ad Adobe Workfront ha portato a un grande risparmio nelle spese per le agenzie esterne e ha contribuito alla crescita delle entrate del brand e dell’acquisizione di nuovi clienti. Ed è solo l’inizio.
Un team costruito sulla fiducia
Quando le restrizioni del lockdown hanno preso tutti alla sprovvista nel marzo del 2020, l’agenzia creativa aveva solo poche settimane e si è vista costretta a pensare rapidamente e agire di conseguenza. “Lavorare da remoto non era nei nostri piani”, racconta Grove. “Abbiamo dovuto spostare tutte le nostre idee nel mondo virtuale, anche se avevamo gli stessi tre anni a disposizione.”
“A differenza di Grove, io non ho mai lavorato in ufficio”, spiega Cruz. “Quindi mi sono preparato da una prospettiva emotiva e mentale e sapevo che avremmo creato tutto dalle nostre case.”
I soci hanno iniziato a lavorare con una buona dose di fiducia e di rispetto reciproco che li ha aiutati a mettersi all’opera rapidamente. “La più grande dote di Grove, a parte l’esperienza, è la capacità di mantenere la calma in ogni circostanza”, dice Cruz. “Quel tipo di approccio è essenziale in ogni startup e, in effetti, mi ha aiutato a non perdere il focus e il contatto con la realtà durante tutto il processo di crescita.”
“Avevo già lavorato con Eph in passato a qualsiasi tipo di set di strumenti diversi e sapevo che è una persona tecnicamente molto preparata e con grande passione per queste cose, quindi ero sicuro che era necessario nel team”, racconta Grove.