Attribuzione analitica con Customer Journey Analytics
Questo articolo tratta i seguenti argomenti:
Cos’è l’attribuzione analitica?
Evoluzione dell’attribuzione analitica
Modellazione dell’attribuzione analitica
Scegliere il giusto modello di attribuzione basato su regole
Tecniche di attribuzione avanzate
Come scegliere una piattaforma di attribuzione
Customer Journey Analytics supporta l’attribuzione analitica
Per gestire la complessa rete di interazioni con i clienti in tutte le fasi di un percorso frammentato e sensibile alla privacy, è fondamentale andare oltre il semplice monitoraggio e i modelli di attribuzione tradizionali basati su regole.
Molteplici forze convergenti stanno definendo il futuro dell’attribuzione. L’irreversibile spinta verso una maggiore tutela della privacy dei dati degli utenti impone di adottare approcci basati sulla privacy, privilegiando strategie basate su dati di prima parte, una gestione efficace del consenso e l’impiego di tecnologie e metodi di misurazione che tutelano la privacy, come la modellazione del marketing mix.
Cos’è l’attribuzione analitica?
Evoluzione dell’attribuzione analitica
Modellazione dell’attribuzione analitica
L’attribuzione analitica si avvale di modelli strutturati per assegnare sistematicamente un peso o un valore ai diversi punti di contatto lungo il customer journey. L’obiettivo fondamentale è misurare l’influenza di punti di contatto come e-mail, visualizzazioni di video, display advertising o download di contenuti durante il percorso di conversione. Questi modelli forniscono modalità strutturate per interpretare dati complessi sulle interazioni, pur differenziandosi nell’approccio. I modelli di attribuzione rientrano generalmente in due categorie principali: modelli a singola fonte (o single-touch) e modelli a più fonti (o multi-touch).
Modelli di attribuzione a singola fonte
I modelli di attribuzione a singola fonte rappresentano la forma più semplice di attribuzione. Questi modelli identificano e assegnano il merito di una conversione a un unico punto di contatto specifico nel percorso di acquisto. Sebbene abbiano un campo di applicazione limitato, questi modelli consentono di analizzare le diverse fasi del funnel e si rivelano utili nei customer journey relativamente brevi e lineari.
Attribuzione al primo contatto
In questo modello, tutto il merito viene attribuito alla prima interazione di marketing del cliente con il brand che può essere tracciata.
- Vantaggi: l’attribuzione al primo contatto è utile per comprendere quali canali o campagne siano più efficaci nel generare consapevolezza iniziale e nell’attirare nuovi potenziali clienti all’interno del funnel.
- Svantaggi: il principale limite di questo approccio è che non considera le interazioni successive, rischiando di sottovalutare i canali che risultano fondamentali per coltivare i lead o concludere le vendite nelle fasi successive del customer journey. Inoltre, determinare con esattezza il vero “primo contatto” risulta sempre più difficile a causa di fattori quali l’utilizzo di più dispositivi, la cancellazione dei cookie e le limitazioni imposte dalla privacy. Nei cicli di vendita che superano i 90 giorni, questo modello può risultare meno efficace, perché il primo punto di contatto potrebbe cadere al di fuori delle consuete finestre di tracciamento.
Attribuzione all’ultimo contatto (o last-click)
Questo modello, al contrario, assegna il 100% del merito all’ultima interazione del cliente prima della conversione.
- Vantaggi: l’attribuzione all’ultimo contatto è utile per individuare i canali o le strategie più efficaci nel generare azioni immediate e concludere la conversione.
- Svantaggi: come il modello di attribuzione al primo contatto, anche questo approccio è limitato, in quanto trascura il ruolo dei punti di contatto precedenti che hanno contribuito a coinvolgere il cliente o a stimolare il suo interesse nel tempo.
Modelli di attribuzione a più fonti (attribuzione multi-touch)
Tenendo conto dei limiti degli approcci single-touch, il modello multi-touch assegna il merito della conversione a diversi punti di contatto lungo il customer journey. Questi modelli sono generalmente ritenuti più precisi e realistici per customer journey non lineari, in quanto riconoscono che, di norma, molteplici interazioni concorrono alla decisione di conversione finale. Tuttavia, una delle principali sfide è determinare con precisione il contributo di ciascun canale, soprattutto quando si considerano fattori offline o l’impatto della brand equity, che possono risultare difficili o impossibili da misurare direttamente. Diversi modelli multi-touch affrontano questo problema in modi differenti.
Attribuzione lineare
Questo modello adotta l’approccio multi-touch più semplice, assegnando lo stesso peso a ciascun punto di contatto tracciato lungo il customer journey.
- Vantaggi: tiene conto di più interazioni.
- Svantaggi: presuppone che tutti i punti di contatto abbiano la stessa importanza, cosa che raramente corrisponde alla realtà. Ad esempio, non fa distinzione tra un’occhiata fugace ai social media e una dimostrazione approfondita del prodotto.
Attribuzione a decadimento temporale
Questo modello assegna il merito a più punti di contatto, attribuendo però un peso maggiore alle interazioni che avvengono più vicino al momento della conversione.
- Vantaggi: tiene conto del fatto che le interazioni più vicine al momento della decisione tendono a esercitare un’influenza maggiore.
- Svantaggi: può sottovalutare in modo sistematico le attività cruciali nelle fasi iniziali del funnel, come lo sviluppo del brand o la generazione dei primi lead, che avvengono molto prima della conversione finale. Inoltre, la velocità con cui il merito si riduce nel tempo (tasso di decadimento) può essere definita in modo arbitrario o dipendere da valori preimpostati nel software, che non sempre rispecchiano la reale durata del ciclo di vendita.
Attribuzione basata sulla posizione (a U)
In questo modello, il merito viene attribuito in misura significativa sia al primo contatto che all’ultimo prima della conversione, ad esempio il 40% ciascuno, mentre la quota restante, in questo caso il 20%, viene distribuita in modo uniforme tra gli altri punti di contatto lungo il percorso.
- Vantaggi: sottolinea l'importanza sia di avviare la relazione con il cliente sia di concludere l’affare.
- Svantaggi: dà per scontato che il primo e l’ultimo contatto siano sempre i più importanti, riducendo il peso delle interazioni intermedie che coltivano il lead e rafforzano l’interesse.
Attribuzione a W
Questo modello attribuisce un peso consistente, ad esempio il 30% ciascuno, a tre momenti fondamentali: il primo contatto, il punto di contatto in cui è stato generato il lead e quello collegato alla creazione dell’opportunità. Il restante 10% viene ripartito tra le altre interazioni.
- Vantaggi: mette in evidenza le fasi critiche di un tipico funnel di acquisto.
- Svantaggi: considera meno rilevanti le interazioni successive alla creazione dell’opportunità, nonostante possano incidere sulla decisione finale.
Scegliere il giusto modello di attribuzione basato su regole
È fondamentale comprendere che i modelli basati su regole forniscono linee guida, non regole rigide. Molte piattaforme di analisi consentono di personalizzare o creare modelli di attribuzione su misura per le esigenze specifiche dell’azienda. La scelta del modello più adatto, o di una combinazione di modelli, dipende da diversi fattori:
- Ciclo di vendita e complessità dei punti di contatto. Le aziende con cicli di vendita brevi e poche interazioni con i clienti potrebbero trovare adeguati modelli più semplici a fonte singola. Al contrario, cicli più lunghi con numerosi punti di contatto su diversi canali richiedono in genere approcci multi-touch più sofisticati.
- Obiettivi aziendali e strategia dei canali. La scelta del modello dovrebbe tenere conto dell’obiettivo principale da misurare (come promuovere l’awareness o generare vendite immediate) e dei canali su cui l’azienda investe di più (top-of-funnel o bottom-of-funnel). Ad esempio, se una quota significativa del budget è destinata ad attività mid-funnel ad alto impatto, come le conferenze, un modello a W che tiene conto delle tappe chiave nel processo decisionale può risultare più adatto di un modello lineare o a U.
- Mix di canali online e offline. Quando una parte significativa delle interazioni con i clienti avviene offline (pubblicità su carta, visite in negozio o call center), risulta difficile tracciare questi punti di contatto con modelli di attribuzione esclusivamente digitali. Per compensare queste lacune, potrebbe essere necessario adattare i modelli o ricorrere a metodi complementari, come l’integrazione dei dati offline aggregati, quando possibile, o l’adozione di approcci statistici più ampi, come la modellazione del marketing mix.
- Funzionalità del software. I diversi strumenti di analisi offrono modelli integrati e opzioni di personalizzazione differenti. È fondamentale conoscere capacità e limiti della piattaforma scelta, inclusi parametri predefiniti come i tassi di decadimento temporale. Alcune piattaforme propongono un’ampia gamma di modelli per diversi casi d’uso, tenendo conto del fatto che utenti diversi all’interno dell’azienda, come analisti digitali, media buyer e marketer B2B, possono avere esigenze di attribuzione differenti.
Tecniche di attribuzione avanzate
Modellazione del marketing mix
La modellazione del marketing mix (MMM) è una tecnica statistica che esamina dati aggregati nel tempo, considerando le spese di marketing su diversi canali (TV, radio, stampa, digitale, social media), i risultati di vendita o conversione e fattori esterni quali stagionalità, trend economici, concorrenza e condizioni meteorologiche. L’aggregazione di questi dati permette di valutare il contributo aggiuntivo di ciascun input di marketing agli indicatori di prestazioni (KPI). La modellazione del marketing mix assicura il rispetto della privacy dei dati e fornisce una panoramica integrata delle prestazioni di marketing.
Vantaggi della modellazione del marketing mix
La modellazione del marketing mix offre i seguenti vantaggi:
- Privacy: la modellazione del marketing mix si basa su dati aggregati anziché sul tracciamento dei singoli utenti, eliminando la dipendenza dai cookie di terze parti e garantendo il rispetto delle normative attuali sulla privacy.
- Visione integrata: integra naturalmente canali di marketing online e offline, oltre a fattori esterni al marketing che possono influenzare i risultati, offrendo una panoramica completa dei driver di performance.
- Insight strategici: la modellazione del marketing mix genera informazioni utili per la pianificazione strategica, comprese stime del ROI per canale, curve di risposta (che mostrano come varia il ROI a diversi livelli di spesa), suggerimenti per l’allocazione del budget e strumenti di previsione per scenari ipotetici.
- Scalabilità: la modellazione del marketing mix può essere adattata ad aziende di varie dimensioni e settori.
Limiti della modellazione del marketing mix
In passato, la modellazione del marketing mix era spesso criticata per il suo approccio principalmente correlazionale: riusciva a individuare relazioni tra variabili, ma non a dimostrare una causalità certa. Inoltre, implementarla e gestirla richiedeva molte risorse, grandi quantità di dati storici (spesso due anni o più) e un impegno significativo nella raccolta, pulizia e preparazione dei dati. In mancanza di trasparenza, i modelli risultavano poco chiari: diversi modelli potevano adattarsi altrettanto bene ai dati storici, ma fornire stime del ROI o consigli di ottimizzazione contrastanti, rendendo difficile scegliere la strategia migliore.
Tuttavia, i moderni approcci alla modellazione del marketing mix, frequentemente supportati dal machine learning, cercano di risolvere le criticità del passato aumentando la trasparenza, affinando le capacità di inferenza causale e offrendo insight più dinamici.
IA e machine learning
IA e machine learning favoriscono l’applicazione di modelli di attribuzione più avanzati.
- Complessità del modello. Gli algoritmi di machine learning sono in grado di gestire i grandi e complessi set di dati tipici del marketing moderno, rilevando relazioni non lineari ed effetti di interazione che i modelli più semplici trascurerebbero e automatizzando parte del processo di modellazione e analisi.
- Capacità predittive e prescrittive. Le piattaforme basate sull’IA vanno oltre l’analisi dei dati storici per generare previsioni sulle prestazioni future, fornire consigli per l’ottimizzazione del budget e identificare opportunità o rischi emergenti.
- Nota importante. Sebbene IA e machine learning potenzino le capacità analitiche, è fondamentale applicarli all’interno di un quadro causale ben definito. Limitare il machine learning alla sola accuratezza predittiva, senza considerare le strutture causali, può generare modelli basati su correlazioni spurie e portare a scelte sbagliate. Il rigore nell’analisi causale rimane quindi essenziale.
L’adozione di tecniche avanzate rappresenta un passo significativo nell’evoluzione dell’attribuzione analitica. Richiede investimenti in nuovi strumenti e infrastrutture dati, oltre a un cambiamento nelle competenze e nella mentalità organizzativa. I team devono sviluppare o acquisire competenze in modellazione statistica, progettazione sperimentale e ragionamento causale. La collaborazione interfunzionale tra marketing, data science e, se necessario, finanza diventa essenziale per costruire, validare e sfruttare gli insight derivanti da questi approcci più sofisticati.
Come scegliere una piattaforma di attribuzione
Automatizzando calcoli complessi, integrando dati da fonti disparate e fornendo le interfacce necessarie per ricavare informazioni actionable, le piattaforme di analisi avanzata sono il motore dell’attribuzione moderna. Nello scegliere strumenti o piattaforme di attribuzione o soluzioni complete per l’analisi del customer journey, le aziende dovrebbero guardare oltre le funzionalità superficiali e valutare le capacità chiave offerte.
- Flessibilità e complessità dei modelli. La piattaforma dovrebbe supportare diversi approcci standard di attribuzione (primo contatto, ultimo contatto, lineare, decadimento temporale e basato sulla posizione) per rispondere a differenti esigenze analitiche. Per ottenere insight più approfonditi, è utile che supporti tecniche avanzate come la modellazione del marketing mix. La possibilità di creare modelli personalizzati secondo la logica aziendale rappresenta un ulteriore valore aggiunto.
- Integrazione completa dei dati. Una piattaforma efficace deve saper combinare dati provenienti da tutti i canali di marketing e di interazione con il cliente, sia online che offline, includendo media di tipo paid, owned e earned. Inoltre, è importante che offra un’ampia gamma di integrazioni predefinite con tecnologie di marketing standard (ad esempio, CRM come Salesforce, piattaforme pubblicitarie come Google Ads e fornitori di servizi e-mail) e API robuste per connessioni personalizzate.
- Funzionalità di IA e machine learning. Le piattaforme più avanzate sfruttano IA e machine learning per migliorare le capacità analitiche, dai modelli di attribuzione algoritmica all’analisi predittiva (per stimare risultati, anticipare l’abbandono, ecc.) fino alle raccomandazioni prescrittive, come consigli per riallocare i budget in un’ottica di ottimizzazione.
- Supporto omnicanale. Le aziende con attività cross-channel necessitano di piattaforme che offrano capacità avanzate di attribuzione marketing omnicanale, con funzionalità per la definizione delle identità multidispositivo, l’integrazione tra comportamenti online e interazioni offline (call center o acquisti in negozio) e una visione completa del customer journey su tutti i punti di contatto.
- Rispetto della privacy e governance dei dati. Le piattaforme devono offrire funzionalità che garantiscano il rispetto delle normative sulla privacy, come strumenti per la gestione del consenso degli utenti e l’adeguamento a regolamenti come GDPR e CCPA. Può essere utile anche il supporto a tecniche di protezione della privacy, come il tracciamento lato server.
- Reportistica, visualizzazione e usabilità. I dati sono preziosi solo se possono essere compresi e utilizzati. Assicurati che la piattaforma offra report e dashboard chiari e intuitivi, capaci di rappresentare i dati complessi in modo efficace. Pur essendo utile avere competenze analitiche, la piattaforma dovrebbe risultare accessibile ai marketer con una curva di apprendimento ridotta.
- Supporto del fornitore, competenze e community. Valuta la disponibilità di servizi professionali, supporto tecnico, documentazione completa, risorse di formazione e di una community attiva di utenti, poiché tutti questi elementi possono essere determinanti per implementare con successo e massimizzare il valore di una piattaforma di attribuzione avanzata.
- Revisione e adattamento continui. L’attribuzione analitica richiede un monitoraggio costante. Le strategie di marketing si evolvono, emergono nuovi canali e il comportamento dei clienti cambia nel tempo. Pertanto, i modelli e le configurazioni di attribuzione dovrebbero essere riesaminati e adeguati regolarmente (ad esempio, ogni trimestre) per garantire rilevanza e precisione.